Fluoro in gravidanza

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Oggi riprendiamo il tema della prevenzione in gravidanza per trattare un argomento molto specifico che spesso suscita un sacco di dubbi e domande. Il fluoro va assunto in gravidanza? In che dosi? Come è meglio comportarsi?  Proviamo quindi a rispondere partendo come sempre da evidenze scientifiche, valutazione del rischio, valori guida e raccomandazioni ministeriali.

Il fluoro

Il fluoro è un fattore fondamentale per la salute dei denti della mamma e del nascituro.

Grazie ai risultati emersi dalle ricerche scientifiche, possiamo avere dati e raccomandazioni ministeriali relative a dosaggio e assunzione sempre più precise e dettagliate.  Facciamo quindi il punto sulla base delle evidenze scientifiche disponibili al momento riguardanti l’assunzione del fluoro in gravidanza:

  • In gravidanza non c’è un aumento del fabbisogno giornaliero del fluoro
  • Il fluoro attraversa la barriera placentare e viene trasferito al feto dove esercita un effetto sulla formazione e la mineralizzazione dello smalto a partire dal 4 mese di gravidanza
  • La barriera placentare fa da filtro e sistema di controllo verso il fluoro: nel momento in cui la concentrazione plasmatica materna di fluoro supera un certo valore, si attiva un sistema di blocco che evita il rischio di sovradosaggio a livello plasmatico fetale
  • La maggior parte del fluoro assunto con la dieta deriva dall’acqua potabile: gli alimenti che contengono fluoro in concentrazioni apprezzabili sono il thè, i crostacei, alcuni pesci in scatola e pochi altri. Va aggiunto però che il loro apporto nella dieta quotidiana, a parte casi particolari, non è significativo
  • La quantità ottimale di fluoro nelle acque potabili al fine della prevenzione della carie è di 0.7mg/litro. Il limite massimo tollerabile è di 1.5mg/litro per le acque naturalmente ricche di fluoro e di 1mg/litro per le acque artificialmente fluorate (OMS)
  • Il limite tollerabile di esposizione ai fluoruri (fonte ESFA – European Food Safety Authority 2005) è di:
    • 5mg/die per i bambini di 1-3 anni di età
    • 5mg/die per 4-8 anni
    • 5mg/die per 9-14 anni
    • 7mg/die per età maggiori di 15 anni
  • L’utilizzo del fluoro per via topica che si consiglia dopo l’eruzione dei denti (dentifricio, gel, mousse, vernici) è considerato più efficace di quello per via sistemica precedente all’eruzione dei denti (gocce, compresse)

Sfatiamo alcune credenze

Può capitare di leggere, soprattutto online, associazioni tra l’assunzione di fluoro e malattie o disfunzioni. Il fluoro può risultare tossico se superato in concentrazioni molto alte che però non si ritrovano in casistiche comuni.. Cerchiamo allora di puntualizzare alcuni elementi e sfatare altri miti:

  • Non esistono dimostrazioni della relazione tra eccessiva assunzione di fluoro da parte della madre e malformazioni congenite o sindrome di Down
  • Non ci sono evidenze, fornite da studi epidemiologici o in laboratorio, che indichino un effetto cancerogeno del fluoro assunto con acqua o alimenti
  • L’effetto tossico del fluoro con fluorosi dentale o scheletrica è documentata con consumo di acqua potabile contenete fluoro a concentrazioni superiori a 10mg/litro

Assunzione del fluoro in gravidanza

Nella donna in gravidanza, alla luce delle evidenze scientifiche, la raccomandazione del Ministero della Salute è di non prescrivere la supplementazione di fluoro per via sistemica. Il fluoro per via topica è invece raccomandato.

Il fluoro in gravidanza è utile o serve a rinforzare che sono soggetti a erosioni

La donna in gravidanza deve quindi utilizzare il fluoro sotto forma di dentifricio o mousse per rinforzare i propri denti che in questo periodo sono più soggetti a carie e demineralizzazioni a causa di nausea, reflussi e magari troppi spuntini durante la giornata.

In base al singolo caso e ai fattori di rischio – come presenza di carie, igiene scarsa, alimentazione scorretta, riflusso acido, iperemesi, status socio economico disagiato – il professionista (dentista o igienista) prescriverà altri presidi fluorati, come collutori, gel, a dosaggi e modalità di somministrazione individualizzate.

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