La carie è un fenomeno che si sviluppa in più stadi. In determinate condizioni oggi è possibile guarire dalla carie grazie a una nuova tecnica che permette di rigenerare lo smalto.
Materiali e tecniche che ci portano su nuove frontiere
La maggior parte delle persone pensa che curare una carie equivalga a fare un’otturazione e che una volta fatto ciò la carie sia guarita.
In realtà non è così: l’otturazione è solo una riparazione della cavità cariosa per mezzo di un materiale estraneo, per quanto biocompatibile e simile esteticamente al dente naturale.
Guarire invece significa far tornare il dente come prima. Con questa nuova procedura si può far “ricrescere” ciò che si era perduto, ripristinando una mancanza di smalto dentale con nuovo smalto, in tutto e per tutto simile a quello naturale, così come un graffio sulla pelle guarisce in quanto la pelle si rigenera o una frattura si rinsalda in quanto l’osso si riforma.
Il nuovo materiale e la nuova tecnica di cui parleremo è una vera svolta, perché permette di fare qualcosa che prima era impossibile e inimmaginabile: rigenerare l’unico tessuto del nostro corpo che non è in grado di ripararsi da solo, lo smalto dentale. Per capire meglio questa “rivoluzione” bisogna però conoscere un po’ di più la struttura dello smalto e capire come e perché si forma la carie.
Come è fatto lo smalto
Lo smalto è il tessuto più duro di tutto il nostro organismo (molto più delle ossa) ed è formato da una “rete” di sostanza organica su cui si attacca, rinforzandola, moltissima sostanza inorganica, i minerali. Più lo smalto è mineralizzato, più è resistente.
Come si forma la carie
Quando mangiamo, i batteri presenti nella nostra bocca determinano un aumento dell’acidità che corrode lo smalto e scioglie la sua componente minerale: i minerali si staccano dalla rete organica e si diffondono nella saliva. Questo processo si chiama demineralizzazione. Negli intervalli tra un pasto e l’altro l’acidità ritorna normale e i minerali che si erano sciolti nella saliva tornano ad attaccarsi allo smalto remineralizzandolo. Questo “respiro dello smalto” che perde ciclicamente minerali e poi li riacquista e torna sano come prima è un sistema fisiologico, cioè normale, e si può attuare solo se non ci sono problematiche particolari e se il paziente segue le buone indicazioni di prevenzione: corretta igiene orale con il dentifricio più indicato per lui, abitudini alimentari sane e giusto stile di vita.
Se invece la rete di sostanza organica che trattiene i minerali non è integra ed è in parte persa, si forma nello smalto un “buco” non visibile che non è quella cavità che comunemente chiamiamo carie: questa cavità si sviluppa sotto la superficie del dente, nascosta ed invisibile, senza che ci sia alcun dolore. È una carie a tutti gli effetti, ma è in uno stadio molto iniziale, non è “bucata” e si evidenzia solo come una zona dello smalto di colore bianco (white spot): è questa la carie che, con questa nuova tecnica, noi possiamo curare e guarire completamente!
Se invece non interveniamo in questa fase iniziale, curandola, la carie diventa una cavità visibile, irreversibile e richiede un’otturazione, cioè una riparazione.
Come funziona la nuova cura e perché è così innovativa
Fino ad ora le carie iniziali – non cavitate (white spot) – potevano essere curate solo applicando sul dente i minerali che erano andati persi.
Vengono applicate sullo smalto sostanze remineralizzanti sotto forma di gel, mousse o vernici. Questi trattamenti devono essere attuati sia in studio dentistico, dal dentista o dall’igienista, che a casa dallo stesso paziente. Tutti questi trattamenti sono utilissimi e assolutamente ancora indicati per remineralizzare lo smalto, ma, se la rete a cui si attaccano i minerali è danneggiata, non sono completamente efficaci né sufficienti.
Il nuovo trattamento, invece, permette di ricreare la rete organica su cui poi si agirà con la remineralizzazione: si tratta di applicare sulla superficie dello smalto, dove si trova la carie non ancora “bucata” (white spot), un liquido che penetra nella lesione attraverso le porosità del dente e va a riempire il buco interno dello smalto, si trasforma in gel e ricrea la rete che ricatturerà i minerali presenti nella saliva rigenerando, nel tempo, uno smalto sano.
Dopo che lo smalto sarà guarito, come sarà l’aspetto del dente? La macchia bianca sarà sparita e il dente sarà identico a come era prima della lesione? Non possiamo sempre prevedere la risposta a tale domanda e dipende un po’ anche da come si dispongono autonomamente le fibre che costituiscono la “rete” nel buco interno dello smalto. Se questa disposizione è abbastanza simile a quella della trama del resto dello smalto, l’aspetto della superficie del dente torna ad essere quello di prima e la macchia bianca praticamente sparisce, ma se l’orientamento delle fibre è molto differente, la luce viene diffusa dalla superficie in modo diverso e la macchia bianca si vede ancora. In ogni caso però la solidità e la salute dello smalto è la stessa e la carie è guarita: lo si può controllare e monitorare con i sistemi diagnostici, anche non invasivi, con cui si individuano le carie nascoste (Diagnodent, Diagnocam, RX endorali).
Come funziona la procedura? È lunga? È dolorosa?
Nessun dolore, nessun uso di anestesia né trapano: è semplice e veloce!
Ecco come i passaggi che seguiamo in studio:
- Puliamo molto bene la zona da trattare
- Applichiamo una sostanza acida (come il limone) per “aprire i pori” dello smalto
- Spennelliamo il “liquido magico” che penetra nei pori, va a riempire la cavità dello smalto nascosta
- Aspettiamo 5 minuti tenendo ben asciutto il dente in modo che il liquido si trasformi in gel: la rete che servirà a fissare i minerali
- Attendiamo circa mezz’ora prima di mangiare o bere
- Nel tempo i minerali presenti nella saliva andranno a fissarsi nella rete. Perché ciò avvenga è necessario rispettare una giusta alimentazione, un giusto numero di pasti, un giusto intervallo di tempo tra i pasti, una buona igiene orale, insomma tutte le raccomandazioni per la salute orale e la prevenzione che i dentisti e gli igienisti raccomandano sempre. È inoltre indicato applicare 1 o 2 volte alla settimana una cremina ricca di minerali, per aiutare la guarigione
Quanto costa?
Costa senz’altro meno di una otturazione, ma il suo valore è enorme perché permette al dente di ritornare sano.
Quando si può fare?
Si può fare solo se si è arrivati dal dentista in tempo, quando la carie è allo stadio iniziale, invisibile, nel momento in cui il “buco” non si è ancora aperto verso l’esterno e in cui non c’è dolore.
Se la carie è già visibile, se fa male…è già troppo tardi per questa cura e bisogna fare un’otturazione.
Inoltre bisogna che a casa il paziente sia collaborante nel lavare i denti, nel mangiare correttamente, nell’applicare la cremina remineralizzante, altrimenti la saliva non sarà una “buona saliva”, non acida e ricca di minerali e la guarigione non sarà possibile.
Quindi, come si fa ad arrivare in tempo? Semplice, bisogna fare controlli regolari dal dentista e applicare le sue prescrizioni di prevenzione!