Malocclusione: questo termine poco comune indica quando non c’è un combaciamento corretto tra i denti delle due arcate.
Perché mettere l’apparecchio?
Nei bambini l’apparecchio non si mette solo per raddrizzare i denti e non ha solo finalità estetiche; anzi, se i dentini non sono dritti non è assolutamente detto che si debba ricorrere subito ad un apparecchio.
Se invece ci sono anomalie della mascella o della mandibola è bene intervenire subito per correggerle in modo da permettere una crescita del viso il più possibile armoniosa e fisiologica.
Ecco alcuni esempi di malocclusioni in cui è spesso indicato un trattamento ortodontico:
- Morso incrociato o cross bite si ha quando i denti superiori chiudono all’interno di quelli inferiori (come un coperchio troppo piccolo per una scatola).
- Overjet aumentato (denti a coniglietto).
- Progenismo mandibolare (classe 3a) è la sporgenza in avanti della mandibola; nei casi gravi è spesso associato a morso inverso degli incisivi superiori che sono più indietro di quelli inferiori.
- Morso aperto si ha quando i denti superiori, di solito gli incisivi, non sono in contatto con quelli inferiori.
- Morso profondo si ha quando, a bocca chiusa, gli incisivi superiori coprono troppo quelli inferiori.
A quale età mettere l’apparecchio?
Ogni malocclusione ha un suo periodo ideale per essere corretta.
Se il problema è dovuto alla componente scheletrica e non dentale, è importante intervenire precocemente anche dai 5-6 anni e anche se i denti definitivi non ci sono ancora. In questi casi parliamo di ortondonzia intercettiva che intercetta e risolve i problemi prima che diventino gravi.
In altri casi il periodo migliore per iniziare l’ortodonzia è quando c’è il picco di crescita prepuberale, utilizzando apparecchi che stimolano la crescita mandibolare.
In tutti questi casi aspettare tutti i denti definitivi (12-14 anni) per iniziare il trattamento vorrebbe dire “perdere un treno importante”, cioè quello di sfruttare la crescita in modo favorevole per ottenere una buona occlusione e agire così in modo molto più fisiologico.
Quale apparecchio è meglio: mobile o fisso?
Non esiste un apparecchio migliore in assoluto, ma ne esistono diversi, ciascuno adatto per correggere un determinato difetto: apparecchi funzionali mobili, ortopedici, fissi, invisibili.
A volte un trattamento prevede l’utilizzo di diversi tipi di apparecchio, fissi o mobili o la combinazione di entrambi. Quello più adatto a ogni bambino sarà scelto dall’ortodontista in base a diversi fattori: tipo di malocclusione, età, grado di igiene orale, possibilità di collaborazione, accettazione, eventuali problematiche psicologiche, familiari o scolastiche.
L’ortodontista, quindi, deve sì studiare la malocclusione, ma deve anche guardare il bambino a tutto tondo.